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Consulenza finanza alternativa PMI

Minibond, crowfounding, capitale di debito, cessione del magazzino

Il particolare e lungo momento critico del credito, associato alle ricorrenti crisi di mercato, amplia necessariamente la visione delle aziende a strumenti finanziari non più dipendenti dal solo canale bancario.

La struttura finanziaria delle imprese italiane soffre infatti dell’evidente squilibrio strutturale causato dall’eccessiva dipendenza dai prestiti bancari.

Inoltre, il “gioco del Risiko” che ha ultimamente accorpato molti Istituti e continuerà a farlo rende precaria e rischiosa una visione a breve termine da parte delle aziende.

 

Esistono strumenti di finanza alternativa che possono aiutare le PMI e gli imprenditori? 

Come risposta, basti pensare che, se in Italia la finanza necessaria alle imprese arriva in gran parte dal canale bancario, all’estero il rapporto è esattamente invertito: solo il 30% della finanza necessaria proviene dalle banche!

Questo cosa comporta?

Le nostre imprese devono iniziare a considerare la diversificazione dei debiti come un obiettivo di importanza strategica.

Strumenti finanza alternativa per le imprese

Il principale obiettivo che si propone un’impresa attraverso gli strumenti di finanza alternativa è raccogliere nuove risorse finanziarie, diversificando le proprie fonti di finanziamento a titolo di debito.

Esistono già strumenti finanziari alternativi, operativi e performanti, in grado di sostenere le necessità aziendali, in particolare quando si rende necessario:

  1. Sostenere la crescita interna, ovvero finanziare la ricerca e sviluppo, nuovi prodotti e/o nuovi mercati;
  2. Finanziare l’acquisizione di altre imprese (crescita esterna);
  3. Ristrutturare il passivo, rimodulando al giusto mix scadenze e fornitori di finanza;
  4. Finanziare il circolante, ovvero soddisfare le esigenze operative a breve dell’azienda per trovare equilibrio tra incassi e pagamenti.

Grazie alla finanza alternativa la diversificazione dei debiti avviene attraverso strumenti finanziari creati ad hoc, idonei per le esigenze e gli obiettivi specifici della singola impresa, e non per quelli degli investitori.

In tutti i casi, infatti, gli investitori vengono identificati e coinvolti solo in un momento successivo in base alle caratteristiche e alle sue necessità del prodotto finanziario scelto, qualsiasi esso sia.

Infine, è importante segnalare come vari provvedimenti – tra cui il Decreto Sviluppo, Decreto Sviluppo bis, Decreto Destinazione Italia, Decreto Crescita e Competitività – hanno riformato e semplificato nel tempo la disciplina degli strumenti di finanziamento alternativo per l’attività di impresa, rendendoli fruibili e con evidenti vantaggi.

Mini-bond PMI in Italia

I mini-bond sono obbligazioni con benefici fiscali e civilistici simili per società quotate e non quotate (PMI).

Tutte le spese di emissione, per esempio, (tra cui compensi per advisor, società di rating, arranger…) sono deducibili nell’esercizio in cui sono sostenute, indipendentemente dal criterio di imputazione a bilancio (Decreto Sviluppo).

A questo, inoltre, si aggiunge la deduzione degli interessi passivi nei limiti previsti dalla normativa – “privilegio” un tempo destinato alle sole obbligazioni emesse da banche, società per azioni quotate ed enti pubblici economici trasformati in società per azioni.

Ai mini-bond infatti risulta ora applicabile, al pari dei finanziamenti bancari, esclusivamente l’art.96 del TUIR che prevede un limite annuo di deducibilità degli interessi passivi nella misura del 30% del Reddito Operativo Lordo dell’emittente.

Mini-bond vantaggi per le imprese

Per favorire la nascita di un vero e proprio mercato di domanda e offerta, e quindi la competitività e la riduzione dei costi, sono molti i vantaggi recentemente introdotti per i sottoscrittori.

Trattandosi di strumenti creati ad hoc in funzione delle necessità, i mini-bond offrono indiscutibili vantaggi, tra i quali:

  • la possibilità per le imprese di sostenere periodicamente, durante la vita del prestito, l’esborso dei soli interessi e non del capitale, al fine di non drenare la liquidità necessaria al business;
  • la scadenza medio-lunga consente un allungamento della durata media delle fonti di finanziamento, generando così maggiore coerenza tra le scadenze medie di attivo e passivo, e migliorando di conseguenza gli indici;
  • il miglioramento degli equilibri patrimoniali e finanziari porterà a più favorevoli valutazioni del merito creditizio aziendale da parte del sistema bancario, quindi un miglior rating);
  • effetto reputazionale che consentirà all’azienda di affacciarsi e aprirsi al mondo dei capitali.

Costi mini-bond PMI

Quali sono i tassi dei minibond? Gli indiscutibili vantaggi di questo strumento finanziario riservano tuttavia tassi non identici ai tassi bancari, ma che sono da confrontare con attenzione.

Infatti, sebbene nominalmente siano più costosi, è opportuno valutare l’impatto economico dello strumento sulla gestione finanziaria adottando modelli di valutazione in grado di confrontare adeguatamente costi e benefici delle diverse forme di finanziamento, al netto della relativa imposizione fiscale.

Mini-bond Imprese, chi può emetterlo

Le aziende target sono società di diritto italiano non quotate, diverse da banche e microimprese, con fatturato superiore ai 2 milioni di euro ovvero con organico non inferiore a 10 dipendenti. Le stesse aziende, inoltre, non devono avere procedure concorsuali in atto e non possono appartenere alla categoria delle start-up.

Il mini-bond è particolarmente adatto anche alle società in fase di forte crescita, con capacità innovativa o con grandi portafogli ordini, ma sotto capitalizzate o caratterizzate da fatturati troppo piccoli per sostenere gli investimenti necessari all’espansione del proprio business.

Per quanto riguarda i mini-bond, l’Advisor assisterà l’impresa in tutti i passi propedeutici all’emissione dell’obbligazione, interfacciandosi con i soggetti coinvolti nel processo, tra cui Arranger, Agenzia di Rating, consulenti legali e altri eventuali consulenti.

Etica è Corporate Advisor che supporta le aziende nel realizzare operazioni straordinarie che richiedono competenze specialistiche e conoscenza completa dei processi inerenti all’approvvigionamento di finanza di capitali.

Etica Finanziaria, in quanto Corporate Advisor, svolge un triplice ruolo:

  • valutatore preliminare dell’emittente
  • organizzatore dell’operazione
  • supervisore dell’attività di redazione dei documenti necessari

Lavorando anche con le Banche nel tradizionale ruolo di Mediatore Creditizio, inoltre, Etica dispone degli strumenti di valutazione per orientare il cliente verso la scelta oggettivamente migliore, senza conflitti di interessi.

Futuro e garanzia mini-bond in Italia

Il futuro grande sviluppo auspicato per il settore, necessario peraltro al fine di adeguare la dimensione e la struttura medie delle imprese italiane ai livelli di competitività imposti da un mercato ormai globale, ha favorito la concessione di garanzie tradizionalmente destinate al mondo bancario, a sostegno anche di tali strumenti.

È il caso, per esempio, di garanzie ipotecarie, Fondo di garanzia MCC, ex L.662/96, SACE.

La presenza di garanzie potrà ridurre il costo del capitale per l’impresa emittente; generalmente si tratta di pegni su titoli azionari, fideiussioni di soggetti terzi, privilegi sul magazzino o sulle scorte (fra cui anche su bottiglie di vino e formaggi).

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